“Ho raggiunto un equilibrio psicologico (anche se non si direbbe) e i cancelli dell’Eden psichico si sono spalancati quando nella mia testa si è palesata l’idea che mamme non si nasce, si diventa.
Imparando a crescere insieme ai nani, a usare i loro giocattoli dimenticando i nostri, a rimettere in discussione i nostri miti dell’infanzia accettando cartoni con un nome come Gormiti o Hello Kitty, a guardarli negli occhi e capire che sei davvero fortunata ma lo saresti di più se riuscissi a dormire otto ore per notte, a guardare là fuori senza tremare, vedendo il pericolo in agguato anche nell’aiuola vicino al cancello dove di solito pisciano i cani, a proteggerli e a fare spuntare loro le ali – possibilmente senza Red Bull.
Ho imparato, soprattutto, la filosofia del ‘non ti curar di loro, ma guarda e passa’, ovvero: ‘ignora tutti i moralizzatori che incontrerai sul tuo cammino’.
(da “Mamma non si nasce” di Serena Sabella)
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